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Visualizzazione dei post con l'etichetta Poesia inedita

"Blocchi di partenza": Fabrizio Bregoli legge Margherita Autuori

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Stavolta sono andata fino in fondo al corridoio: in camera la luce era accesa ci illuminava intenti a spogliarci, una lama dopo l’altra ci toglievamo il mondo di dosso fino alla fine che non ha ossa e non vede come vedono gli uomini. * La luce è da sempre uno degli elementi chiave che più spesso ricorre in poesia: genera illuminazioni, evidenzia zone d’ombra. È fedele a questo insegnamento Margherita Autuori che “Stavolta” (incipit che allude da subito a un’eccezionalità da cui nasce la sua poesia) vive l’esperienza della luce come “una lama”, fautrice di un processo di spoliazione, di scarnificazione, che riduce la realtà alle sue “ossa”, alla sua radice costitutiva. Come per Cattafi, giungere fino all’”osso” equivale a conoscere l”’anima”, la ragione profonda, il significato sotteso alla realtà. Rimosso tutto il superfluo si accede allora alla vista autentica, quella che “non vede / come vedono gli uomini”, apre varchi di conoscenza e di esperienza scevri da sedimentazioni e convenzi

Anna Salvini, Premio Speciale della Giuria, Premio Poeti Oggi 2023

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Avvenire Il viale che ha perso le foglie così spoglio è sempre più simile a me ma la neve sui prati è un buon tempo e anche i miei occhi nei tuoi sono un'acqua ferma, perpetua l'avvenire dei campi per il riposo. Lo voglio proteggere il lungo abbraccio dei giorni rimasti la mia appartenenza alla quiete finché ne ho la forza, raccogliere il fiato di ogni cosa perduta stringere il seme, lasciare la presa al buio del bulbo che accade. * Anna Salvini ha pubblicato la silloge Calma apparente , pubblicata da Interno Poesia nel 2017 e andata in ristampa nel 2021.  La poesia contemporanea in lingua italiana

Giulia Catricalà, tre poesie inedite

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Testi tratti dalla raccolta inedita  "Antinomia d'urto" * La notte galleggia su roghi di stoppie  un ricordo distorce i binari elude il contrafforte  si fa creatura viva brillante  tu. Così penso a mio nonno morto dieci anni fa a tutte le morti della mia vita come un’agopuntura  solo per cambiare nevralgia. * Questa distanza mi sembra impraticabile è un bosco sigillato nel tronco, un fuoco raschiato dalla luce. Già si cuce la sera già la notte tesse la trama e si equivale. Spacca in due le sue domande, io non rispondo, fingo il sonno dove sogno di urlare. * L’antinomia delle rondini in volo è uno spettacolo senza redini, le osservo sgusciare nell’aria le ali gemmate al sole misurano la traiettoria sono feritoie, spilli d’aurora immischiati addii. * Giulia Catricalà è nata a Roma nel 1990. Ha studiato lettere moderne alla Sapienza di Roma e si è diplomata alla Scuola di giornalismo della Luiss. I suoi versi sono stati pubblicati su varie riviste. Coltiva la passione per l

Antonio Nazzaro, Premio Speciale della Giuria, Premio Poeti Oggi 2023

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ogni tanto scrivo una lettera con la mia disgrafia è un lavoro lento racconto di questa finestra sconosciuta a incorniciare case e verde appuntito scrivo con impegno calcando la biro sul foglio di carta che sembra soffrire il peso delle parole e della signora che passa con le borse piene della spesa lo scorrere lento delle auto nella strettoia l'odore della pioggia a rotolare dal cielo per mischiarsi a quello della veste fiorita di una vicina mentre ricalco la grafia orrenda mi scrivo una lettera la piego dolcemente e la imbusto lentamente molto lentamente cercando di ricordare l'indirizzo del destinatario e del mittente * Antonio Nazzaro , nato a Torino nel 1963, è giornalista, poeta, traduttore, video artista e mediatore culturale, fondatore e coordinatore del Centro Cultural Tina Modotti. È direttore di diverse collezioni di poesia italiana e latinoamericana per differenti case editrici. Ha pubblicato le sillogi: Amore migrante e l’ultima sigaretta (RiL Editores, Chile; Arc

Giuseppe Cavaleri, Premio Speciale della Giuria, Premio Poeti Oggi 2023

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È tardi. Gli umani negli alveari. Rincorre l’umido i marciapiedi, le facciate abbracciano le ringhiere, i portoni le soglie le barriere; ogni sostanza permane compiuta. L’ingranaggio del mondo è natura, che nulla ti spiega e muta ti sputa. Un tempo la credevamo nei boschi sul durame bagnato dall’autunno. Ma una sera - era tardi, la stanchezza cedeva dalle palpebre alla sclera – carne chiamava carne in penombra, una finestra attendeva un ritorno, dei gatti si leccavano in cortile. Frantumati in un soggetto più grande, siamo parte in un colosso che ingloba. Cerchiamo il perché dell’essere luogo, ma un deittico è l’unico indizio: qui, fangose e superbe le avventure. * Giuseppe Cavaleri è nato a Catania il 27 settembre 1994. Si è laureato in Filologia moderna presso l’Università degli studi di Catania. Diversi suoi componimenti sono apparsi in alcune riviste e blog online. Per il blog Alma Poesia cura la rubrica "Le contaminazioni di Alma". Attualmente vive e lavora a Milano. La

Elena Micheletti, tre poesie inedite

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Testi tratti dalla raccolta inedita "Una morte prima" * A voi che cercate i morti nel cielo e nei controsoffitti, così bravi a fare finta. A voi dico dov’è Mario adesso che ha gli occhi tutti gialli e la bocca più chiusa di un forno. Adesso che non sta più nelle file e che qualcuno, passando, ha staccato per gioco il suo nome dal muro. * Chissà se te ne andrai come sei venuto al mondo. Tra le grida sul fuoco e qualche giro di parola. O se chiuderai solo la bocca ad imitare i pesci. Così ti tengo in vita come posso, in piedi, da sdraiata, nel credo di dita incrociate a sostituire dio. Ma con te non basta, papà: A novembre, mentre la terra tremava, tu pisciavi sangue. * Ti dico che voglio somigliare agli uccelli. Perché sanno sempre dove andare a parare. Invece mi tengo stretta alla terra come fanno i vermi. Qui, la paura, ha gli occhi della lince e la voce di mia madre (quando mi indovina la disgrazia, la macchia nei polmoni, lo schianto perfetto). Vedi, a casa mia non si muor

Francesco Cagnetta, Premio Speciale della Giuria, Premio Poeti Oggi 2023

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Per quanto mi sforzi ad immaginare il vuoto che avrà la mia faccia sul punto di morte per quanto mi sforzi a ricordare le sembianze di quando ero poco più che polvere mai saprò quali ossa dureranno più delle altre da quale parte il corpo inizierà a darsi alla terra. Con questa certezza, rinuncio anche alle parole al chiarore delle pagine pur di trovarvi nella casa sicura e venire a suonare il campanello con la solita faccia da scemo con la stessa paura con cui ho lasciato la mano per fare il primo passo: in quel preciso istante ho iniziato a morire. * Francesco Cagnetta , nato nel 1982, vive a Molfetta (BA). È avvocato. Ha frequentato la Scuola Pound curata da Michelangelo Zizzi. Ha pubblicato Pianeti di carne (Transeuropa, 2020) e Il mare beve me stesso (Arcipelago itaca Edizioni, 2021) . La poesia contemporanea in lingua italiana

Francesco Balasso, Premio Speciale della Giuria, Premio Poeti Oggi 2023

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una barca, due ombrelloni chiusi. Nessun cerchio nell’acqua dove ci eravamo abbracciati: la felicità non duplicabile. La luce screpolata del chiosco ha cancellato la linea dell’orizzonte e la luna non è che un buco nella notte: non posso partire, perdermi e, fuori dal mondo, morire. Come sono luminose le stelle finché guardo nel mirino: la spiaggia, il borgo antico, tu in primo piano che mangi la pizza e ti metti in posa per sempre. Metto a fuoco i limiti della scena le finestre a picco sul lago, la fine delle luci elettriche nel corso, dove il silenzio è solo silenzio. I miei mille sogni su quella boa sgranata. Scatto. Averlo potuto sentire, il respiro lungo delle assi del molo. Sono qui, tutto dentro il mio confine. Un fotone sulla patina delle cose. * Francesco Balasso (Thiene, 1986) è insegnante, poeta e artista. Finalista in diversi concorsi nazionali, ha pubblicato alcuni contributi sulla "Bottega della poesia – La Repubblica" e una silloge poetica su "Officina iP

"Blocchi di partenza": Fabrizio Bregoli Legge Laura Boscardin

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Un velo di nebbia  copre lo sguardo disciolto  nella tovaglia a quadri.  Gocciola il naso la solitudine  e le orecchie i pensieri del ieri.  Per compensare la perdita liquida  bevi il succo di pesche triturate.  Ma non sono abbastanza  per riempire la siccità iniziata  nel ventre materno. * Laura Boscardin costruisce la sua poesia partendo da un quadro iniziale che si compone di dettagli quotidiani, molto comuni, quasi anonimi: la “tovaglia a quadri”, quella che ci è famigliare sulla tavola delle nostre case, il naso che gocciola, “il succo di pesche” che opportunamente aiuta a “compensare la perdita liquida” (precisazione che dà una sfumatura prescrittiva, asettica). Eppure tutta la scena è da subito pervasa da un sommovimento sotterraneo, da un’inquietudine di fondo che trova alcuni indizi nell’iniziale “velo di nebbia”, nello “sguardo disciolto” anziché messo a fuoco, nella “solitudine”, nei “pensieri del ieri”, in quell’aggettivo: “triturate” che non è esornativo, ma aggiunge un co

Gabriele Marturano, terzo classificato Premio Poeti Oggi 2023

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Finito il turno sono rotto come il manzo che torna all'asciutto, quando il pelo s'è fatto crosta del sangue dell'amico macellato da poco. Restano in fila indiana prima dell'imbocco, non come le bestie alle poste, che litigano e cercano di fregarti. Loro non vogliono fregare nessuno, gli dici di stare lì e lì stanno, sebbene sentono l'odore pungente che sono diventati i loro amici, le amanti. La chianina nell'hamburger, con un nome gourmet, aveva anche un nome bovino, un muggito particolare che le addolciva gli occhi. Del suo sguardo, resta l’umido nel cestino. * Gabriele Marturano nasce a Carate Brianza nel 1992, ma vive da sempre a Verano Brianza. Si è laureato in Lettere Moderne all’Università degli Studi di Milano, insegna materie umanistiche nelle scuole secondarie di I grado della Brianza e ha scritto per una rivista internazionale di musica. Ha pubblicato L’anfibio , edito da Fucine Editoriali nel 2020. La poesia contemporanea in lingua italiana

Silvia Rosa, seconda classificata Premio Poeti Oggi 2023

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Passaggio undici In certi pomeriggi di novembre una luccicanza d’acqua scivola sui vetri della stanza e nell’acquario della tua vita fitta di silenzi come un’onda domestica si alza schietta a lambire le pareti e il riverbero opale degli assenti: sono schierati in un piccolo esercito sulla credenza, incorniciati d’argento, si affacciano bidimensionali e sorridenti dal bianco e nero del loro limbo di frontiera, sembrano volerti dire che tutto scorre in un imbuto di giorni e che la sete vera non ha conforto, finché la pioggia non cancella l’orma fragile del tuo corpo. * Silvia Rosa nasce a Torino, dove vive e insegna. Tra le sue pubblicazioni: le raccolte poetiche Tutta la terra che ci resta (Vydia Editore 2022), Tempo di riserva  (Giuliano Ladolfi Editore 2018), Genealogia imperfetta  (La Vita Felice 2014), SoloMinuscolaScrittura  (La vita Felice 2012), Di sole voci (LietoColle Editore 2010 – II ediz. 2012); il volume antologico Confine donna: poesie e storie di emigrazione  (Vita Act

Risultati definitivi Premio Poeti Oggi 2023

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La giuria del Premio Poeti Oggi 2023 formata da Fabrizio Bregoli, Claudia Di Palma, Gabriele Borgna, Annunziata Felice e Luca Bresciani, ha definito la seguente classifica relativa ai poeti finalisti selezionati tra i 174 iscritti al concorso. Primo classificato :  Raffaele Floris Seconda classificata :  Silvia Rosa Terzo classificato :  Gabriele Marturano Premio Speciale della Giuria : Francesco Balasso, Francesco Cagnetta, Giuseppe Cavaleri, Antonio Nazzaro, Anna Salvini Finalisti a pari merito: Salvatore Annunziata, Riccardo Campion, Elvio Carrieri, Danila Di Croce, Andrea Loliva, Paola Mancinelli, Gianni Salis. Poeti Oggi pubblicherà i testi degli autori menzionati entro l'estate 2023 rispettando l'ordine di classifica. Per i poeti ai quali è stato assegnato il Premio Speciale della Giuria e per i finalisti a pari merito, seguiremo l'ordine alfabetico. Ricordiamo che i l concorso era rivolto a tutti i poeti italiani e stranieri e si articolava in un’unica sezione: Poesi

Raffaele Floris, vincitore Premio Poeti Oggi 2023

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Intermittenza Conoscono il patibolo dei muri, la diaspora dei crocifissi appesi: hanno aspettato tanto nel sentore del muschio e del salnitro. Le stagioni hanno marcato il passo, lo sconforto si è acceso ed è bruciata la candela. Che cosa ci diranno, in questa lotta di spettri che conficcano le punte delle lancette arrugginite ai polsi? Che cosa ci diranno dall’esilio degli orologi? Forse dovevamo pensarci prima: è bianca intermittenza quel lume acceso, quel silenzio buono. * La poesia di Raffaele Floris, composta in perfetti endecasillabi sciolti, si contraddistingue immediatamente per la nitidezza stilistica, l’impostazione lucida, l’armonia e la misura d’insieme. Colpisce la riflessione pacata, ma sempre profonda, sul significato del trascorrere del tempo, rappresentato con immagini efficaci, secondo un metodo affine al correlativo oggettivo, anche se non esente da un certo realismo di fondo che contribuisce alla autenticità dell’impostazione. “In questa lotta di spettri” che domina

Finalisti Premio Poeti Oggi 2023

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Siamo felici di annunciare che la giuria formata da Fabrizio Bregoli, Claudia Di Palma, Gabriele Borgna, Annunziata Felice e Luca Bresciani ha terminato il proprio lavoro dopo un'attenta valutazione dei 174 testi iscritti al concorso. I poeti finalisti della terza edizione del Premio Poeti Oggi sono: Salvatore Annunziata, Francesco Balasso, Francesco Cagnetta, Riccardo Campion, Elvio Carrieri, Giuseppe Cavaleri, Danila Di Croce, Raffaele Floris, Andrea Loliva, Paola Mancinelli, Gabriele Marturano, Antonio Nazzaro, Silvia Rosa, Gianni Salis, Anna Salvini Le poesie dei finalisti saranno pubblicate sul blog e sui canali social Poeti Oggi entro l'estate 2023 in accordo con gli autori interessati. Il poeta vincitore sarà reso noto venerdì 10 marzo attraverso la pubblicazione del testo che ha ottenuto il punteggio più alto. La poesia sarà corredata dal commento di ogni giudice e avrà una veste grafica raffinata. Ringraziamo con affetto tutti i partecipanti per aver deciso di condivid

Luca Pizzolitto, quattro poesie tratte dalla raccolta inedita “Getsemani”

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Tradito e perso l'istante esatto del fuoco, la cinerea grazia del viso inciampo , ombra rubata al sole disfare la stanza in cui abbiamo vissuto - ho cercato casa, riparo nel vento. * Nella calma di candele nei muri in pietra di questo monastero - bianca memoria dell'acqua - ora che tutto rinasce, ora che ogni cosa volge alla pace. La sacra attesa è odore di incenso e candele, una sterile fame il respiro del giorno l'antico, perduto mio tempo. * Custodite, dici, custodite del ventre la piaga, il caldo respiro dei sassi, i corpi separati così vicini al morire. Le vuote stanze di Dio misurati spazi in rumorosa quiete. * Fiori celesti a lato della strada, le luci al neon di questo bar sopravvissuto ai morsi della notte, volto straniero che porti il mio nome le ore a fissare il vuoto, il molo di Sikinos, la vita scelta e poi donata. * Luca Pizzolitto nasce a Torino il 12 febbraio 1980, città dove attualmente vive e lavora come educatore professionale. Da più di vent'anni s

Iula Antonia Marzulli, cinque poesie inedite. Segnalazione di Claudia Di Palma

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hai aspettato l'estate per andare via dalla tua casa materna lasciar tutti con un palmo di naso dietro al nonno innamorato di te ma tu cosa volevi? un piatto e po' di pace così son venuti undici figli otto vivi e tre persi e degli otto vivi altrettanti nipoti e tutti insieme, noi niente abbiamo capito di te perché tu niente di te dicevi e mi incantavi con la storia della guerra del pane che mancava e della tua fame immensa * sul volto mi crescono mille insenature fitte fitte di vegetazione le mie labbra sono vette di conifere e quando nevica è bellissimo ed è tutto bianco increspato increspato il ciglio increspato il naso il mio volto bianco increspato è un volto di roccia dimenticato e ritrovato * vorrei ritirarmi nel bianco non sentire non vedere che se vedo bene dentro mi si lacera stomaco e cuore vorrei ritirarmi nel bianco avere nella bocca un cielo di cristallo e ali avvolte nella neve per dare ai passeri acqua acqua per bere, acqua per lavare vorrei ritirarmi nel bianco