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Michele Lacava, finalista Premio Poeti Oggi 2025

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C’è odore di sugo da stamane alle nove, oggi nessuno dovrà mangiare da solo. Nonno mi aspetta seduto in silenzio sotto quel fico come ogni giorno, a tavola è pronto io devo soltanto aiutarlo ad alzarsi e camminargli di fianco. Verso casa il tragitto è più lungo, c’è una lieve salita noi andiamo a rilento e nel punto in cui la strada s’inclina so già che dovrò sostenerlo. Da un anno il mio compito è questo: pesare gli affanni dei passi stridenti e assecondare, talvolta, quella voglia di morte che gli sento nel petto negli ultimi metri. Siamo a casa, mia madre ci apre lui riacquista la calma, il fiato e la fame. Gli allaccio il grembiule dietro la nuca: dopo tanta fatica è finalmente domenica. * Michele Lacava è nato a Tricarico (Mt) nel 1997 ma è originario di San Chirico Nuovo (Pz). Ora vive a Bologna dove lavora e segue le attività del Centro di Poesia Contemporanea. È co-autore del podcast di musica e letteratura 'Controsole' per Radiotransatlantico. Ha esordito in poesia co...

Michele Lacava, tre poesie inedite

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Succede al fiume che si secca farsi letto per le carcasse mentre intorno l’erba cresce e noi seduti a domandarci perché qui non piove. L’acqua, un tempo, scorreva senza scomodarci cercavamo i ciottoli per valutare quali incidere. Li provavamo tutti: quelli lisci, quelli aguzzi, quelli scabri e frastagliati li toccavamo cauti per evitare di ferirci e lasciare il nostro sangue appiccicato come le promesse al tempo. La pioggia ancora non si vede. Ed è come se la lingua non avesse più saliva e le parole giunte alla salita non potessero più uscire. Rimarrebbero sospese, avvolte entro un nodo in gola stretto più dei denti quando vuoi urlare ma hai paura di svegliare ciò che non ti fa dormire. * Eravamo nel torto eppure chiedevamo l’amore. Nessuna voglia di corrergli incontro eravamo fiammiferi, qualcuno più brusco si accese. Tutto bruciò, consumandosi in fretta. Poi, il fuoco si spense la cenere fece il suo corso. Morimmo anche noi lasciando una luce negli occhi a chi stanco si arrese. Muore...