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"Anteprima Portosepolto": Luigi Palazzo, "Pietre e miraggi", peQuod, 2025

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Tra le maglie di un rudere un setaccio, il Sud, trattiene vite rassegnate, pietre e miraggi. * Quant’erano belli i funerali al mio paese che quando se ne andava uno di noi era uno di noi che se ne andava. Il sasso sul catrame tracciava la rotta – al suono di passi strascinati s’avvitava l’assenza. E la vita mischiata all’istante scorreva fino alla madre appesa allo stelo d’un fiore. * Tempo per decifrare l’odio fumante degli ulivi tra le nicchie di una Storia senza centro. Un pendolo oscilla tra il passato ed il presente, tra il presente ed il presente. * Ritorna e fugge e vibra questo niente, immerso nella notte che corre e non respira, che respira e non fluisce, nelle ore diroccate in un quotidiano che si scuce. * Un calabrone sul davanzale s’avvinghia al bianco d’un fazzoletto tra la polvere incenerita dal giorno. Non vola. Chiudo la finestra mentre il tempo si scioglie sul vetro che gocciola. Ai primi soffi di luce è ancora lì smembrato dalla notte. * Luigi Palazzo (18 settembre 1...

Luigi Palazzo, "Bar Samarcanda", Transeuropa, 2021. Segnalazione di Claudia Di Palma

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Il marchese La barba è il giornale su cui è piegato dalle tre del pomeriggio e vi si possono leggere tra una ruga ed un ciuffo di grigio ogni notizia mancata, il necrologio d’un galantuomo ed un accenno di domanda. Le venature promanano dalle pupille e fanno la conta degli sguardi schivati con un sorso. Si fa chiamare Marchese ma chi lo riconosce non sa spiegarne il motivo. * Il tavolo 5 Ai posti in cui ogni pomeriggio quattro pensionati degradano l’Altissimo invocando un tre di briscola dei ragazzini in età da scooter che simulano i crismi degli adulti ticchettando sugli smartphone raccolgono il testimone ed alternano  matonne  e santi a morsi ad un panino smezzato. Fuori il mondo assume le sembianze di un piccolo paese come uno qualsiasi che ha perso lo scudo della fantasia e la culla del sempre. * Miriana Polsi e piedi offerti alla Bellezza dai primi accenni di sorriso ai chiodi spietati d’uno sguardo o di un’assenza. L’eresia e lo scudo, l’interno coscia e la mano. Ciò che...