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Gian Piero Stefanoni, quattro poesie inedite

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Svela la terra l'attesa Ma la carezza non insegue proclami, conosce storia e rigetti dispiegata nell'occlusione dei contorni. Spartisce restando aperta l'odore senza fine dei nomi, il reticolo dei volti nella memoria ferita degli oggetti. Nella misura delle solitudini svela la terra l'attesa, il no servito degli uomini nella imputata mattanza dei crediti. * Risvegli Lo vedi come si muove fuori dall'acqua lo sguardo nella fissità che non gli sopravvive. Scuote il capo a sinistra e a destra dalla coda la scaglia d'argento ora nella ripulsa dell'aria. Sa solo questo percuotere, e questo battere senza fondali essere del mare separato a terra. * Camminanti Non teme chi non ha vita ma sposta l'altare- alza il numero nell'ammonizione adesso visibile dei ricoveri e delle piazze fasciate. Non è pensabile anche in noi ciò che allo specchio riappare non più dell'altro ma nella carne, nelle case, il provvisorio scontornando l'abisso. Non è pensabile- e n