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Alfredo Rienzi, finalista Premio Poeti Oggi 2025

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Da dietro i muri i vivi contano i morti col pudore di voci grigie come nel sottovento di palude dietro i veli i morti contano i vivi ne misurano i passi, nel planare delle cause. Ne scorgono i pensieri arsi e sfioriti d’elitre ronzanti ne hanno compreso il cieco tempuscolo stanno ridendo d’ogni loro gesto (solo la manutenzione dei denti sanno essere atto senza vanità) * Alfredo Rienzi (1959) ha pubblicato numerosi volumi di poesia. Tra le pubblicazioni più recenti ricordiamo i libri Partenze e promesse. Presagi (puntoacapo, 2019), Sull’improvviso (Arcipelago itaca, 2021) e Custodi ed invasori (Arcipelago itaca, 2024). Suoi testi poetici tradotti sono stati pubblicati in Romania, America latina e Russia. Ha fondato e gestisce il lit-blog “Di sesta e di settima grandezza”. La poesia contemporanea in lingua italiana

"Fresco di stampa": Alfredo Rienzi, "Custodi ed invasori", Arcipelago itaca Edizioni, 2024

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Questo è il campo dei suoni senza luce dove le foglie secche sul sentiero, indurite dall’agonia e dal vento, sono alle spalle unghie e fiati di cani d’ombra, incorporali, che inseguono il sussulto delle arterie fiutando nella nebbia la paura. È il luogo delle luci senza suono: io non posso invocarti in questa notte muta che non reca perdono né promesse, non ti desidero stella d’albedine che con raggio azzurrino ridai moto alle sfere: non in questo gorgo, in questa guerra nera, dove nel vento intollerante sfuma anche il mite profumo del sambuco. * Il ramo sminuzzato ha assunto forma d’osso l’osso ha venduto l’anima alla pietra mi chiedi di spiegarti il nome delle cose il caso o la ragione dei colori, gli spigoli la scabra superficie e come la pietra si disgrega in sabbia, la polvere, il groviglio delle radici e il frutto se l’eco rimanda sempre il nome detto o qualche volta azzardi a proseguire il verso. * Qui nessuno conosce il proprio nome nessuno ne ha memoria e l’austro nella notte,...

"Fresco di stampa": Alfredo Rienzi, "Sull'improvviso", Arcipelago itaca Edizioni, 2021

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Sono il punto sul bordo della pagina, non il sostantivo o il tratto rosso spesso che lo sottolinea, non la chiosa: il punto. Non posso essere cancellato che dal fuoco. * Sottili i confini tra le stagioni: quasi senza preavviso si passa da una all’altra: minime tracce sperse nel soffio tramontàno segnano la primavera e la morte. * Questa luce che ora torna a crescere dove la deporremo spenti gli occhi in una notte a dicembre? c’è stato tempo per disporsi, dici verso il giusto angolo d’occidente è che il tempo non è mai quello giusto e le partenze hanno il suono ottuso della frana che coglie all’improvviso * Attesa degli invisibili Siete la mia ossessione cinguettii, trilli, fischi alfabeti brevi e indimostrati voci che non vestite corpo né ala nell’estate tra il fogliame ma io ho dell’autunno la pazienza e aspetterò il ramo denudato, del raggio la pendenza esatta sarà improvviso all’occhio l’apparire, e breve. * Volarono i nibbi sulla Luna: non casuale fu la scelta del campo di battagli...